Infinite volte si è parlato di questo argomento: la separazione personale dei coniugi. A Torino vi sono studi di avvocati preparati per affrontare le separazioni dei clienti con il giusto tatto e la preparazione tecnica. Ma veniamo al quesito: quando abbandonare il tetto coniugale non è più un fatto rilevante? Quando si può abbandonare il tetto coniugale?
L’avvocato divorzista consiglia sempre di valutare un aspetto fondamentale, la causalità. Che cosa viene prima, quindi, tra l’abbandono del tetto coniugale e la rottura della serenità della convivenza?
La vera domanda da porsi, quindi, è se l’abbandono del tetto coniugale magari causato da una relazione extraconiugale produce una rottura del clima di affetto familiare, oppure se ne è la conseguenza, nel senso che proprio l’avvenuta rottura della serenità dei coniugi produce, poi, il tradimento o semplicemente l’abbandono del tetto coniugale.
Di questo tema si parla in molte sentenze e di recente Corte di cassazione civile, sez. VI, 23 aprile 2019, n. 11162 non fa che ribadire i principi generali a cui attenersi. Intanto, è bene cercare a Torino un avvocato per la separazione e per il divorzio, quelli che comunemente vengono chiamati avvocati divorzisti.
La sentenza ribadisce, partendo da una vicenda che è avvenuta in Sardegna, ma che accade ogni giorno nelle aule dei tribunali italiani:
La giurisprudenza ritiene infatti che non costituisce violazione di un dovere coniugale la cessazione della convivenza quando ormai il legame affettivo fra i coniugi è definitivamente venuto meno e la crisi del matrimonio deve considerarsi irreversibile (cfr. Cass. civ. sez. VI-1 n. 25966 del 15 dicembre 2016 secondo cui “l’allontanamento di uno dei coniugi dalla casa familiare costituisce, in difetto di giusta causa, violazione dell’obbligo di convivenza e la parte che, conseguentemente, richieda la pronuncia di addebito della separazione ha l’onere di provare il rapporto di causalità tra la violazione e l’intollerabilità della convivenza, gravando, invece, sulla controparte la prova della giusta causa”
E’ quindi assolutamente ovvio che all’avvocato divorzista bisognerà raccontare la verità. Qualunque sia il coniuge che si reca per primo dall’avvocato divorzista a Torino dovrà inesorabilmente spiegare come si è giunti a litigare ogni giorno, quali sono le cause che hanno prodotto la distruzione dell’unità familiare e soprattutto se l’abbandono del tetto coniugale sia motivato da una giusta causa, cioè dall’esistenza di motivi che esprimono l’avvenuta rottura dell’affectio coniugalis o viceversa.
Infatti, un coniuge potrebbe aver intrattenuto una relazione extraconiugale, producendo la rottura del matrimonio. In questo caso la separazione gli potrebbe essere addebitata e se aveva diritto a percepire una somma mensile, perderà questo diritto.
Ricordiamo, poi, che in alcune sentenze si è ritenuto che le conseguenze dell’infedeltà coniugale possano sorpassare il semplice addebito, istituto piuttosto desueto. In effetti, in molti casi i coniugi ottengono la pronuncia nel merito e per l’addebito si prosegue con una giudizio quasi separato, in attesa di un risultato di quasi nulla utilità.
L’avvocato divorzista spiega spesso al cliente che l’addebito è un istituto desueto, ma che alcune pronunce della Corte di Cassazione hanno riconosciuto persino il risarcimento del danno. Si pensi a Cass. civ., sez. , III-, 7 marzo 2019, n. 6598 , secondo cui
La natura giuridica del dovere di fedeltà derivante dal matrimonio implica che la sua violazione non sia sanzionata unicamente con le misure tipiche del diritto di famiglia, quale l’addebito della separazione, ma possa dar luogo al risarcimento dei danni non patrimoniali ex art. 2059 c.c., senza che la mancanza di pronuncia di addebito in sede di separazione sia a ciò preclusiva, sempre che la condizione di afflizione indotta nel coniuge superi la soglia della tollerabilità e si traduca, per le sue modalità o per la gravità dello sconvolgimento che provoca, nella violazione di un diritto costituzionalmente protetto, quale, in ipotesi, quello alla salute o all’onore o alla dignità personale. (Nella specie, la S.C ha confermato la sentenza che aveva escluso non solo, in radice, che la violazione del dovere di fedeltà fosse stata causa della separazione, avendo la moglie svelato al marito il tradimento solo mesi dopo la separazione, ma anche che il tradimento, per le sue modalità, avesse recato un apprezzabile pregiudizio all’onore o alla dignità del coniuge, in quanto non noto neppure nell’ambiente circostante e di lavoro e comunque non posto in essere con modalità lesive della dignità della persona).
In tutti i casi di crisi familiare e coniugale, è bene cercare immediatamente un avvocato divorzista a Torino al fine di spiegare al professionista del settore la situazione che si è creata, rendendogli possibile stabilire quale corretta strategia intraprendere in tribunale.
Articolo redatto a Torino da Studio Duchemino il 16 maggio 2019