Qualche giorno fa ci siamo occupati di prelazione agraria, quando si può esercitare la prelazione agraria. Per chi non avesse letto l’articolo sulla prelazione agraria, lo richiamiamo qui.
Veniamo nuovamente sull’argomento, considerando che chi vuole esercitare la prelazione agraria si trova spesso di fronte al dilemma se esercitarla o meno, considerati i requisiti richiesti dalla legge e dalla giurisprudenza, ad es. non aver venduto terreni agricoli negli ultimi due anni, avere una forza lavoro capace di soddisfare la coltivazione dei propri terreni e di quello da annettere, almeno per un terzo, essere veramente coltivatore diretto.
Molti si chiedono, infatti, quando non si applica la prelazione agraria, ma vi sono talmente tanti casi che è necessario capire un principio sulla prelazione agraria: sarà il giudice il più delle volte, a decidere. Questo non perchè non esistano regole, semplicemente perchè esercitare la prelazione agraria in alcuni casi può essere complesso.
Pensiamo ad esempio al caso di chi vuole annettere al suo terreno diversi altri terreni confinanti, magari costituiti da un blocco unico, oppure al caso di chi vuole esercitare la prelazione agraria anche sul fabbricato rurale, oppure se esiste una strada che separa i fondi, oppure un corso d’acqua.
Bisogna, infatti, distinguere vari casi di prelazione agraria, alcuni dei quali possono rendere difficile la vita del prelazionario, a causa delle difficoltà nel dimostrare lo stato dei luoghi e dei terreni.
Pensiamo, ad es., a chi esercita sul fondo confinante solo una attività pura e semplice di allevamento animali, o al caso di chi si limita a tagliare l’erba: è questa coltivazione del fondo? Che cosa si intende esattamente per coltivatore diretto?
Per avere risposte al singolo caso di prelazione agraria, bisogna riferirsi all’avvocato esperto di prelazione agraria e di immobili, attraverso una consulenza legale sulla prelazione agraria, che potrà chiarire analizzando i documenti la reale situazione del prelazionario.
Ogni situazione è a se stante ed è fondamentale descrivere all’avvocato, ai fini della consulenza sulla prelazione agraria, la situazione dei luoghi anche tramite visure e mappe catastali, documenti di acquisto, eccetera.
Così anche chi vuole riscattare come coltivatore diretto un fondo o un terreno dovrà premunirsi adeguatamente con una serie di documenti, tra cui varie perizie. Anche in questo caso è fondamentale l’aiuto dato dall’avvocato esperto di prelazione agraria.
Articolo sulla prelazione agraria redatto ad Alpignano il 5 maggio 2022 da Studio Duchemino – STAFF IMMOBILI.