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L’Europa ha perso in Ucraina?

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Ci occupiamo del fatto che l’Europa ha perso in Ucraina.

Ormai pare un dato di fatto.

Di solito questo sito non si occupa di geopolitica, ma proviamo a riassumere i motivi per cui l’Europa ha perso in Ucraina.

Indice

L’Europa ha perso in Ucraina? E’ una colonia americana

Dopo il secondo Dopoguerra, l’Europa è diventata una colonia americana.

Gli U.S.A. hanno imposto l’acquisto dei loro prodotti, la diffusione della lingua inglese e della cultura anglosassone.

Uno dei campi di maggiore integrazione è il commercio internazionale.

L’Europa ha adottato modelli anglosassoni anche a livello contrattuale.

Merchandising, franchising, leasing e tantissimi schemi di contratto sono adottati direttamente dagli anglosassoni, compreso l’istituto del Trust.

L’Europa ha perso in Ucraina? Cosa gli U.S.A. davano in cambio

In cambio del colonialismo e dei mercati, gli U.S.A. hanno sempre garantito, tramite la NATO, una protezione militare all’Europa.

L’Europa ha quindi smesso di preoccuparsi della sua sicurezza.

Gli U.S.A. vendevano anche armi all’Europa e lo fanno tuttora.

La crisi ucraina

Da tempo era in atto l’espansione della NATO ad Est e l’Ucraina è stata militarizzata e fornita di armi.

La Russia ha reagito, temendo che questa operazione di erosione avesse come finalità quella di decomporre e frazionare la sua nazione.

Da qui è sorto l’attacco all’Ucraina.

Dopo vari anni di guerra, la politica insensata della militarizzazione ed espansione della NATO ad Est ha prodotto la sconfitta dell’Europa in Ucraina.

Infatti, la Russia ha convertito l’economia in economia di guerra ed è riuscita ad imporsi sull’Ucraina.

L’Europa ha perso: gli U.S.A. si defilano

Si è trattato di una guerra per procura tra U.S.A. e Russia, dove però gli Americani non si sono mai impegnati sul campo, mandando allo sbaraglio l’esercito ucraino.

L’Europa ha adottato una politica suicida, sposando senza sollevare eccezioni, la linea di Washington.

Cambiando l’amministrazione e il presidente, con Trump l’America ha deciso di uscire di scena incolpando l’Ucraina.

La guerra non è riuscita nell’intento e l’Europa, che aveva sposato la linea statunitense in modo servile, si è trovata ora in una situazione peggiore di prima (costo delle materie prime, carenze di forniture militari, problemi diplomatici e strategici).

Nel programma di Putin vi è la ricostituzione dell’U.R.S.S., quindi è ragionevole supporre che la Russia voglia riprendersi l’intera Ucraina.

L’Europa ha perso in Ucraina perché non ha capito i tempi

L’Europa ha perso in Ucraina, perché si è fidata del principale alleato e ha aderito alle sue richieste di muovere guerra ad Est, senza alcuna riflessione critica.

Attualmente, quindi, gli unici ad avere guadagnato da questa guerra sono Russia e USA, sia a livello economico (ad es. terre rare e minerali, gas e petrolio, forniture di armi), sia a livello strategico.

La Russia è alleata con la Corea del Nord, con la Cina e con l’Iran e appare praticamente imbattibile. Gli U.S.A. hanno ottenuto di espandere i paesi nordici nell’Alleanza Atlantica, inoltre che la Siria venisse abbandonata dai Russi.

L’Europa, invece, ha perso su tutti i fronti e sembra incapace anche di reagire.

Il riarmo europeo, cioè una spesa enorme in materiali militari, senza una logica unitaria e un coordinamento degli eserciti, è fatta solo per consolare le masse o arricchire singole aziende.

Ma non serve a difendere l’Europa stessa, viste le nuove basi libiche della Russia, dalle quali si può colpire l’Europa intera con missili ipersonici. Si veda l’oreshnik usato in Ucraina.

Quali prospettive?

L’unica prospettiva sensata per l’Europa è creare un esercito europeo, con catene di comando unitarie, riarmarsi in modo efficiente evitando doppioni di armi, aerei e missili.

E’ però necessario anche che si normalizzino i rapporti con la Russia, anche a livello economico, come stanno facendo gli U.S.A.

Cercare sponda sull’India o su altri Paesi, potrebbe portare all’invasione di prodotti a basso costo, che distruggono le aziende europee. Prodotti, tra l’altro, non sottoposti ai rigidi controlli europei, o italiani come quelli dell’agricoltura.

L’Europa ha perso in Ucraina perché non ha decisioni unitarie

L’Europa ha perso anche perché ha dimostrato che l’unità europea in realtà è solo un bel sogno.

Le divisioni storiche, economiche e culturali sono troppe, i Paesi vanno ognuno nella direzione del suo interesse individuale. E nessuno potrebbe immaginare di far sacrificare i suoi soldati, invece che quelli del vicino, oltre al fatto che ognuno vuole fornire le sue armi.

L’Europa non rappresenta una entità realmente unita.

Per un approfondimento, segnaliamo questo articolo su come l’Europa viene messa all’angolo.

Perché questa guerra?

Molti si chiedono del perché fare questa guerra?

L’Europa non si è interrogata all’inizio del perché gli Americani insistevano per fare questa guerra, ma senza impegnarsi in prima persona.

La risposta ovvia è che uno scontro tra U.S.A. e Russia poteva portare alla guerra atomica.

Ma perché allora mandare l’Ucraina allo sbaraglio già sapendo che avrebbe perso?

L’Europa avrebbe potuto capire che la guerra sarebbe servita a dividerla dalla Russia, evitando che la Germania si approvvigionasse a basso costo con gas e petrolio russi e l’Europa diventasse ancora più dipendente dagli U.S.A.

Purtroppo l’Europa ha perso in Ucraina perché non ha una vera identità, come dimostra la distruzione di Nord Stream, accettata passivamente.

L’Europa ha perso in Ucraina: l’inflazione

A livello economico, l’inflazione non riesce a scendere adeguatamente e persino la BCE ha detto che non sa se riesce a mantenerla al 2 % (livello ideale).

Non è escluso, quindi, un nuovo aumento dei tassi di interesse.

Questo ha ricadute sul mercato immobiliare, di cui ci occupiamo, abbastanza fermo in questo momento, che dipende dai mutui di chi acquista casa.

L’Europa ha perso anche sotto questo profilo e l’Italia è maggiormente colpita, visto che gli italiani amano comprare casa più che affittarla.

Gli acquisti immobiliari possono comportare problemi nel differenziale del tasso del mutuo a tasso variabile tra il momento della firma della proposta d’acquisto e quello del rogito effettivo. Su questo, bisogna considerare una eventuale consulenza legale prima di procedere, in quanto la situazione continua ad essere molto movimentata.

Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino il 21 marzo 2025

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