L’I.N.P.S. ha modificato gli importi del lavoro accessorio.
Nel lavoro accessorio, i corrispettivi complessivamente percepiti dal prestatore non possono superare, per legge, gli € 5.000 annui (anno solare), con riferimento a tutti i committenti. Si precisa che questo limite deve essere interpretato come netto ed è pari a 6.666 euro lorde. Inoltre, le prestazioni lavorative svolte a favore di imprese commerciali o professionisti, fermo restando il limite dei 5.000 euro, non possono in ogni caso superare i 2.000 euro per ciascun committente. Il limite va inteso come netto ed è pari a 2.666 euro lorde.
La normativa, però, preve che questi importi di limite annuo siano rivalutati. Finora erano corrispondenti con € 5.050 netti (6.740 lordi) per la totalità dei committenti nel corso di un anno solare ed € 2.020 € netti (2.690 lordi) in caso di committenti imprenditori commerciali o liberi professionisti nel corso di un anno solare.
Ora è stata pubblicata la circolare INPS che rivede al rialzo questi importi, ovviamente rivalutandoli secondo quanto disposto dalla legge.
Qui è consultabile la circolare: http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2015/04/Circolare-numero-77-del-16-04-2015.pdf
Articolo redatto a Torino da Studio Duchemino il 17 aprile 2015