I risarcimenti del danno vanno nell’eredità?
Con questo articolo chiariamo dove vanno a finire le somme a titolo di risarcimento.
E ovviamente se queste somme passano agli eredi e in che misura.
I risarcimenti del danno vanno nell’eredità? Che cosa è il risacimento del danno
Nel corso della vita succede che si ricevano pagamenti di somme a titolo di risarcimento del danno.
Queste somme potrebbero provenire da assicurazioni.
Oppure possono arrivare da altri enti o soggetti, e servono per risarcire i danni subiti.
Il caso classico è l’incidente stradale.
Se uno perde un parente, agendo in giudizio contro il responsabile può ottenere i danni.
Ad ogni parente viene riconosciuto il danno, in misura diversa.
I risarcimenti del danno vanno nell’eredità? Il caso delle somme liquidate dall’assicurazione
Il problema si è spesso posto per le somme pagate su conti cointestati.
In altre parole, l’assicurazione paga e la somma viene trasferita sul conto.
Può succedere che il conto sia cointestato.
La regola dice, infatti, che le somme sul conto cointestato si presumono in pari quote tra i vari cointestatari.
E’ sempre ammessa, però, la prova contraria.
Si può, quindi, dimostrare che le somme non appartengono in parti uguali ai contitolari del conto bancario.
E questo perchè magari ci sono risultanze diverse.
I risarcimenti del danno vanno nell’eredità? Cosa succede se il conto passa agli eredi?
Chiediamoci, quindi, se al momento della morte di uno dei contitolari, le somme passano agli eredi.
In questo caso, non è escluso che le quote non siano uguali.
Se, infatti, il risarcimento del danno era stato stabilito in importi diversi per ogni parente, sarà necessario ricostruire i singoli importi.
Solo dopo sarà possibile, anche, verificare quanto spetta al defunto e di conseguenza agli eredi.
Ricordiamo, infatti, che le quote sui conti si presumono uguali, ma si può dimostrare che non sono uguali.
I risarcimenti del danno vanno nell’eredità? Un caso a Cuneo
Con sentenza n. 451/2021 pubblicata il 20/05/2021 il tribunale di Cuneo ha deciso un caso analogo.
Un fratello chiedeva al tribunale la restituzione della sua quota del conto, alla morte della madre, che sosteneva essere passata ai fratelli.
Tuttavia, la maggior parte delle somme del conto venivano dal risarcimento per una parente defunta.
Ma nel determinare gli importi, l’assicurazione aveva pagato in modo diverso a seconda di convivenza e grado di parentela.
A questo punto, quindi, i fratelli dimostrano che le quote erano diverse.
Il tribunale prende atto che, quindi, i fratelli non dovevano restituire proprio tutto quanto era richiesto dal fratello che li aveva chiamati in giudizio.
Ovviamente vi era poi la parte della madre, anche lei risarcita per il lutto della parente.
La sua quota veniva quindi divisa secondo le quote ereditarie classiche, in assenza di testamento.
Per la somma precedente, invece, al risarcimento e già depositata sul conto, essa veniva divisa secondo le regole successorie classiche.
Il risarcimento del danno va nell’eredità a seconda delle quote
Concludiamo, quindi, precisando che se il danno era depositato sul conto, ciò non significa necessariamente che gli importi spettanti ai vari figli saranno uguali.
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Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino il 13 luglio 2023