“Ho firmato un compromesso” con l’agenzia immobiliare, ora che cosa devo fare?
E’ la frase ricorrente di chi si rivolge all’avvocato immobiliarista, raccontando di aver firmato un compromesso e ora non sa che cosa deve fare o semplicemente vorrebbe essere tutelato in quanto ha cambiato idea o spera di trovare qualche appiglio. Diciamo subito che chi firma un compromesso si impegna obbligatoriamente davanti alla legge. Non si può dire, quindi, che firmare un compromesso sia una operazione a cuor leggero, in quanto la legge (art. 2932 cod. civ.) ricollega alla firma del compromesso conseguenze giuridiche rilevanti: in particolare, chi firma un compromesso si obbliga a firmare anche il contratto definitivo.
Ma quali sono le differenze tra firmare un compromesso e firmare dal notaio un contratto definitivo? La differenza è che firmare un compromesso abilità a certe facoltà e obblighi, ma non serve a trasmettere la proprietà dell’immobile, mentre firmare il contratto definitivo trasferisce concretamente la proprietà dell’immobile, tra l’altro con una forma pubblica davanti al notaio a fine delle trascrizioni.
Tornando, quindi, alla firma del compromesso (chiamato in linguaggio tecnico “preliminare” di acquisto), si tratta di una operazione cui seguono due conseguenze molto importanti: la prima è che si è da quel giorno obbligati, comunque, ad acquistare; la seconda è che scatta il diritto dell’agenzia immobiliare a ricevere la provvigione, cioè il compenso dell’agente immobiliare per aver fatto da mediatore nella firma del compromesso.
Ora, ci si chiederà che cosa fare quando uno, dopo aver firmato un compromesso, dovesse mai cambiare idea. L’importante è capire come mai dopo aver firmato un compromesso si cambia idea, in quanto o si cambia idea perchè l’immobile presenta vizi di cui non ci si era accorti, oppure semplicemente perchè si è cambiata idea sull’operazione che si stava compiendo (si trova un altro immobile, il trasferimento non è più giustificato, eccetera).
Ognuna di queste strade da percorrere necessita dell’avvocato immobiliarista, proprio perchè una volta firmato il compromesso è necessario assumerne le responsabilità connesse, prima tra tutte l’obbligatorietà di esso. Teoricamente, infatti, non ci si può tirare indietro e se lo si fa si rischia gravemente di perdere la caparra versata, che spesso si accompagna al compromesso, così come semplicemente alla proposta irrevocabile d’acquisto spesso stilata sui moduli delle agenzie immobiliari.
Dunque, sarebbe sempre meglio farsi assistere da un avvocato immobiliarista anche nella fase precedente alla firma del compromesso per evitare di firmare a cuore leggero un compromesso. L’avvocato potrebbe essere veramente utile sia dal punto di vista dei vizi dell’immobile, sia dell’antieconomicità dell’acquisto. Ma bisogna intendersi, perchè l’avvocato immobiliarista ha un compito anzitutto legale, non quello di valutare l’opportunità economica dell’acquisto, cosa che deve fare sempre e solo il cliente sapendo di che budget può disporre e di quali scopi.
Dunque, è necessario accostarsi alla firma del compromesso con l’assistenza di un avvocato immobiliarista che potrà sicuramente spiegare al cliente lo svolgersi delle varie fasi dell’operazione e renderlo edotto di tutta una serie di problematiche e di come funzionano queste cose.
Il consiglio è, quindi, firmare un compromesso solo quando si è veramente sicuri dell’operazione.
Chiunque abbia necessità sa che può contare anche sul comodo servizio di consulenza on line senza impegno messo a disposizione dello studio legale.
Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino – STAFF IMMOBILI – il 31 gennaio 2022