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Divisione ereditaria e mediazione obbligatoria

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Divisione ereditaria e mediazione obbligatoria: è veramente obbligatoria la mediazione?

Oggi verifichiamo se la mediazione civile è utile o no, quando si divide l’eredità.

Per prima cosa spieghiamo che cosa sono questi concetti.

Indice

La divisione ereditaria

Si intende la procedura con cui gli eredi si dividono i beni.

Deve sempre essere preceduta da una mediazione, cioè da un tentativo di accordo.

Questa mediazione viene agevolata da un mediatore professionale, imparziale tra le parti.

Mediazione obbligatoria nelle divisioni ereditarie

E’ un obbligo non sempre rispondente alle reali esigenze.

Vi sono eredi, infatti, che abusano degli strumenti legali per arrivare ai loro risultati.

Solitamente sono affetti da disturbi di personalità, che mettono in crisi i parenti.

Infatti, gli altri eredi si trovano a discutere per anni in finte conciliazioni, mentre il parente disturbato cerca di ostacolare la divisione con ogni mezzo.

Divisione ereditaria e mediazione obbligatoria

La mediazione in questi casi diventa inutile e costosa.

A seguito dell’incremento delle indennità e dei costi che si è avuto con la riforma Cartabia, la situazione è peggiorata.

A tutto vantaggio di quegli eredi in mala fede che la tirano per le lunghe per cercare di sfiancare i fratelli, cugini, genitori, eccetera.

Divisione ereditaria e mediazione obbligatoria: il ruolo delle spese legali

In generale, chi ostacola la divisione deve poi pagare gli avvocati di tutti.

Ma non sempre i giudici sono sensibili al problema e spesso disapplicano la legge.

In Italia vige spesso un malinteso senso di equità fasulla, per cui nonostante tutte le colpe, gli eredi in mala fede non vengono nemmeno sanzionati con le spese legali. La mediazione, poi, è una tortura senza fine, che non porta proprio a niente.

Divisione ereditaria e mediazione obbligatoria: la scelta dell’avvocato

In questi casi è bene scegliere un avvocato deciso che proceda ugualmente.

Per quanto sia importante trovare accordi, alla fine in certe situazioni è meglio fare causa il prima possibile e togliersi il dente.

Con certi eredi, infatti, non si arriverà mai a nessun accordo, ma lo faranno credere per perdere tempo.

Solitamente l’erede affetto da disturbi di personalità è anche quello che non anticipa nessuna spesa della comunione.

Divisione ereditaria e mediazione: la giurisprudenza che cosa dice?

Anche i giudici si sono da tempo resi conto che la divisione alle volte è impossibile.

Citiamo qui una sentenza, riportata in pdf, che ricorda l’orientamento basilare per cui la mediazione potrebbe trasformarsi in incubo inutile.

È evidente,
pertanto, che l’esperimento di un nuovo procedimento di mediazione avrebbe l’effetto non già di
produrre un vantaggioso effetto deflattivo, ma semplicemente di provocare un inutile
prolungamento dei tempi del giudizio, tradendo, quindi, le finalità stesse dell’istituto (cfr. ancora
Cass. Civ. S.U. n. 3452 del 2024, ove in motivazione precisano che “La mediazione obbligatoria
svolge un ruolo proficuo, solo se non si presti ad eccessi o abusi. La mediazione, più che
[…]

accertamento di diritti, è “contemperamento di interessi”, con semplicità di forme e rapidità di
trattazione, anche senza verifiche fattuali: è una sorta di “esperimento” finalizzato ad un accordo
negoziale, che va certamente tentato, nella prospettiva assunta dal legislatore, ma prima di
intraprendere la causa in funzione di scongiurare la originaria iscrizione a ruolo, e che non
avrebbe senso diluire e prolungare oltre misura”)

In conclusione, è meglio evitare di assumere un avvocato “transazionista”, che vuole accordarsi a tutti i costi ed è meglio proseguire sulla strada della causa senza perdere altro tempo.

Nel dubbio conviene fare una consulenza legale.

Articolo redatto a Torino il 12 agosto 2024 da Studio Duchemino

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