Oggi parliamo di consulenza per edilizia convenzionata.
Chiariremo, quindi, che cos’è l’edilizia convenzionata, diffusa in molte città e quali sono le occasioni in cui chiedere una consulenza legale.
Infatti, vi sono problematiche tipicamente affrontate in una consulenza per edilizia convenzionata che meritano di essere menzionate:
- testo della convenzione edilizia;
- tetto massimo di prezzo;
- eventuali svincoli dal prezzo.
Che cos’è l’edilizia convenzionata?
Per edilizia convenzionata si intende una procedura con cui un’impresa edile costruisce edifici, col vincolo comunale di un prezzo massimo, al fine di favorire nella vendita le persone meno abbienti.
L’edilizia convenzionata, quindi, nasce dall’esigenza di fornire a tutti una casa.
Inoltre, è basata su una convenzione edilizia, cioè un accordo con cui impresa ed ente pubblico regolamentano la vita di quell’immobile.
Uno dei principali referenti normativi è diventato l’art. 31 comma 49 bis della Legge 23/12/1998, n. 448.
Consulenza per edilizia convenzionata: il problema del prezzo
Ovviamente negli anni molte sono state le opinioni circa il tetto massimo di prezzo a cui rivendere l’immobile, perché c’era chi sosteneva che il prezzo dovesse rimanere tale solo nella prima vendita iniziale e chi, invece, affermava che tale vincolo dovesse permanere anche per le vendite successive.
Quindi, chiunque necessita di una consulenza per edilizia convenzionata sa esattamente qual è il problema da sottoporre all’avvocato, cioè stabilire se esiste ancora un prezzo massimo, oppure si può comprare e vendere a prezzo libero.
Infatti, il prezzo libero agevolerebbe speculazioni edilizie, pertanto non è nello spirito della legge; ma tuttavia, non si può escludere in talune situazioni che il prezzo sia libero.
Consulenza per edilizia convenzionata: come procedere
Per acquistare un immobile in edilizia convenzionata è sempre meglio chiedere una consulenza, per capire quindi se esiste un limite di prezzo e sottoporre all’avvocato la convenzione edilizia ed evitare sorprese in futuro.
Teniamo conto, infatti, che il compratore non può non conoscere la convenzione edilizia, che è pubblica.
Inoltre, anche eventuali provvedimenti successivi di liberalizzazione del prezzo sono pubblici, pertanto l’acquirente non può poi lamentarsi dopo per aver sbagliato o aver acquistato ad un prezzo eccessivo. O invocare norme sui pesi gravanti sull’immobile.
La consulenza serve proprio a stare tranquilli.
Consulenza per edilizia convenzionata: perché non ne risponde nemmeno il notaio
Non risponderà, poi, il notaio se non delle omissioni gravi, cioè quando omette di informare compiutamente i clienti circa quello che stanno facendo.
Esistono, infatti, varie situazioni pratiche, portate all’attenzione dei tribunali, nelle quali è stato addirittura chiamato in giudizio il notaio, poiché l’acquirente aveva speso troppo, ben oltre il limite teorico di prezzo massimo stabilito dalla convenzione edilizia e se la prende col notaio per non averlo informato adeguatamente.
Ma ovviamente, non è detto che il notaio sia realmente responsabile.
Per capire come muoversi, quindi, si suggerisce sempre una consulenza per edilizia convenzionata, l’unico strumento che serve realmente a chiarirsi le idee.
Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino il 14 novembre 2024