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Avvocato del lavoro a Torino: di cosa si occupa l’avvocato del lavoro a Torino

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L’avvocato del lavoro è l’avvocato che si occupa delle vertenze di lavoro. L’avvocato del lavoro, quindi, può assumere la difesa del lavoratore, di solito iscritto ad una organizzazione sindacale che cura la fase iniziale della vertenza, oppure la difesa del datore di lavoro.

A Torino vi sono alcuni studi specializzati nel diritto del lavoro. L’avvocato del lavoro a Torino si occupa di pratiche di licenziamento – per giusta causa, per giustificato motivo oggettivo o soggettivo, disciplinare, discriminatorio -, anche se ormai queste ipotesi si sono ristrette a causa delle nuove normative (cfr. jobs act), che hanno ridotto le ipotesi di licenziamento illegittimo. Inoltre, è attivo per il recupero delle differenze retributive e per il corretto inquadramento nel livello contrattuale. Uno dei temi più diffusi è il demansionamento, oppure il fenomeno che vede il lavoratore inquadrato in un livello meno retribuito rispetto alle mansioni svolte.

A Torino l’avvocato del lavoro presta la propria attività prevalentemente nelle commissioni di conciliazione dell’Ispettorato del lavoro, rappresentando il suo assistito e nella sezione lavoro del Tribunale di Torino, dove si svolgono i processi e quindi le udienze di lavoro. Il cliente si rivolge all’avvocato del lavoro, esperto di diritto del lavoro (cosiddetto giuslavorista) quando vuole impugnare un licenziamento, chiedere le differenze retributive sia in corso di rapporto (ipotesi rara), sia cessato il rapporto; per impugnare l’orario del contratto di lavoro part-time; si rivolge sempre all’avvocato del lavoro il cliente che voglia ottenere la qualifica contrattuale corrispondente alle mansioni svolte, oppure che voglia agire contro il datore di lavoro per mobbing.

Inoltre, l’avvocato del lavoro a Torino si occupa anche delle azioni a difesa del datore di lavoro (opposizione alla diffida accertativa e opposizione al precetto su diffida accertativa dell’Ispettorato). Inoltre, è attivo nella difesa del lavoratore con riferimento al recupero del t.f.r., il trattamento di fine rapporto.

Le vertenze di lavoro sono innumerevoli e riguardano, oltre ai casi considerati, anche l’analisi delle buste paga, la richiesta di documenti al datore di lavoro, tra cui l’emissione della busta paga omessa, ivi incluse le dichiarazioni dei redditi. L’avvocato del lavoro a Torino difende il cliente nel contenzioso riguardante la trasferta e il trasferimento, l’indennità di trasferta e i rimborsi, i permessi e la tutela della lavoratrice madre. Il contenzioso è molto ampio e include il Rito Fornero – nell’ipotesi di obbligo di riassunzione – oppure il cosiddetto provvedimento d’urgenza, ex art. 700 c.p.c. per ottenere rapida tutela nelle situazioni in cui l’attese danneggerebbe il diritto -.

Ricordiamo che l’avvocato esperto di lavoro si occupa di un ampio contenzioso che riguarda l’intera vita del rapporto di lavoro, inclusi gli aspetti secondari, tra cui le cosiddette obbligazioni accessorie (ad es. il patto di non concorrenza). Nel concetto di lavoro si annovera, peraltro, la collaborazione parasubordinata, l’agenzia, il cosiddetto lavoro a progetto, di cui si è occupato lo Studio Duchemino in vari rapporti e interviste su riviste specializzate, nonché lavoro accessorio.

Negli ultimi anni si assiste ad una proliferazione di schemi contrattuali sempre più precari: l’avvocato ha quindi un ruolo sociale, svolge un ruolo di difesa dei diritti basilari in materia di lavoro, al fine di garantire alla popolazione dei lavoratori una vita dignitosa (anche ai sensi dell’art. 36 Cost.). La cosiddetta flessibilità del lavoro ha creato, infatti, un senso di precarietà diffuso: si pensi al caso degli insegnanti supplenti utilizzati per anni dallo Stato, che non vuole assumerli a tempo pieno e indeterminato.

Il contenzioso di cui si occupa l’avvocato del lavoro a Torino è notevolmente ampio, considerato che si estende anche al settore pubblico, al licenziamento del dipendente pubblico, alle controversie secondarie legate alla Prefettura e al rilascio del porto d’armi per le guardie giurate. Inoltre, l’avvocato del lavoro si occupa a tempo pieno delle questioni di salute e danni sul posto di lavoro: l’infortunio sul lavoro e in itinere (cioè l’infortunio che avviene durante lo spostamento per e dal luogo di lavoro) e la malattia professionale. Le vertenze di lavoro si estendono, inevitabilmente, all’INAIL e all’INPS e in generale al contenzioso previdenziale e assistenziale (richiesta di pensione, richiesta di contabilizzazione di contributi versati, sgravi contributivi, omissione contributiva), alle visite mediche INAIL e INPS (a seconda che vi sia un rapporto di lavoro) ai fini dell’accertamento dell’invalidità o dell’aggravamento dell’invalidità.

L’avvocato del lavoro a Torino si occupa dell’inabilità al lavoro, della legge 104. Si occupa delle cause di danno causato dal datore di lavoro per omissioni di tutele e cautele sul lavoro, ovvero del danno causato dal dipendente nell’esercizio delle sue mansioni, con danneggiamento delle strutture aziendali.

Lo Studio Duchemino da anni si occupa di diritto del lavoro e del contenzioso di lavoro, con particolare focus sui circondari di Torino e Biella, Ivrea e Vercelli, garantendo l’assistenza e i servizi dell’avvocato del lavoro a Torino, Biella, Ivrea, Vercelli e in genere su tutto il territorio italiano.

Lo Studio Duchemino è il tuo avvocato del lavoro a Torino e provincia. Contatta lo Studio per avere un parere preventivo sulla questione di lavoro da sottoporre all’avvocato del lavoro e riceverai un appuntamento.

 

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2 commenti su “Avvocato del lavoro a Torino: di cosa si occupa l’avvocato del lavoro a Torino”

  1. Buongiorno,
    Sono in mutua per dei problemi alla schiena. Ieri è venuto il medico di controllo, l’ho fatto accomodare , dopodiché mi ha chiesto un documento di identità. Tengo a precisare , che lui non mi ha mostrato nessun documento identificativo. Mi ha chiesto come mai ero in mutua e richiesto la documentazione medica in mio possesso. Dopo aver riportato i dati sul suo portatile, mi ha detto che doveva visitarmi , siamo andati in camera , mi ha detto di sedermi sul letto , con i piedi sul letto , e dopo essermi alzato la maglia , ha iniziato ziato la visita solleticandomi la colonna vertebrale, chiedendomi se avessi male . Ovviamente ,così, non sentivo male (non toccando punti in cui avevo male !). Dopo mi ha detto di sdraiarmi e sono andato giù lentamente, perché con quel movimento sento un po’ male, mi ha preso prima una gamba , poi successivamente l’altra , sollevando dal letto di circa quaranta centimetri, e mi ha detto che non avevo infiammazione . Io gli ho risposto che comunque avevo fatto nove punture , più avevo preso antiinfiammatori , quindi poteva essere che non ci fossero più infiammazioni. La visita , l’ho trovata molto ridicola . Mi ha detto che potevo riprendere il lavoro , e io ho ribadito che avevo comunque male ,e che dovevo ancora terminare il ciclo di terapie . Lui , mi ha detto che non servivano e che la cosa era cronica . Mi ha fatto firmare il verbale , non informandomi che potevo contestarlo. Mi ha rilasciato il foglio nella quale c’era scritto che avrei potuto riprendere il lavoro, e se n’è andato . Mia madre , che è una persona anziana , mi ha riferito che mentre io ero assente per prendere il mio documento , il medico gli ha detto di spegnere il televisore ( poverina, guardava un programma che segue tutti i giorni), diciamo, che a casa mia, devi avere rispetto ? Cosa mi consiglia di fare ?

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