Dà la notizia l’ANSA, l’Europa vuole mettersi al passo rapidamente nell’ambito della progettazione di software complessi e social network. Stanziati, quindi, 300 milioni di euro da investire nel settore e in particolare nel progetto pubblico e privato chiamato “Fiware” (www.fiware.org), che potrebbe lanciare un giorno anche il nuovo Facebook europeo.
Alla base di questo progetto, i cui primi finanziamenti risalgono al 2014, sta anzitutto il concetto di Application Program Interface. In pratica, un’azienda o un ente (con l’apporto, però, già, di numerose aziende del settore) sviluppano un software base molto potente, consentendo invece a tutti gli altri operatori, alle start up e alle altre aziende di limitarsi a sviluppare, progettandole, le componenti secondarie e di personalizzazione. Con enormi risparmi nei costi e nella velocità.
A questo si affianca l’idea che gli enti pubblici possano e debbano mettere a disposizione masse di dati per i privati, in modo che proprio grazie al software e alle conoscenze di dominio pubblico, le aziende partano per sviluppare ulteriori software da una base già molto elevata e quindi diventando concorrenziali a livello globale, specialmente con il mercato statunitense.
L’Agenda europea del Digitale, quindi, si muove in questa direzione per garantire una maggiore competitività economica agli operatori privati. Il discorso si affianca anche ad altri progetti, quali l’internet gratuito disponibile a tutti. Negli stessi giorni in cui si consuma l’inadeguatezza del sistema economico italiano rispetto alle innovazioni portate da Oltreoceano (si pensi al caso Uber), la Commissione Europea finanzia non solo il progetto Fiware, ma anche chi intendesse sfruttarlo. Esattamente un anno fa il finanziamento era stanziato nella misura di 100 milioni di euro.
A differenza di ciò che è avvenuto in America e negli Stati Uniti, l’Europa intende, quindi, evitare che le risorse informatiche rimangano confinate nelle mani di pochi grandi colossi come Google ed Amazon. Al di là della pubblicazione di dati, che diventano disponibili per tutti, esistono già realta italiane in cui la piattaforma software garantisce risparmi di tempo e costi alle aziende (ad es. fi-ppp-trento.fi-infinity.eu).
Articolo redatto a Torino da Studio Duchemino il 3 aprile 2015