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L’INPS paga quando la causa è iniziata: difendersi abilmente

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Che cosa succede se l’INPS paga quando la causa è iniziata?

Chi deve rimborsare le spese legali della causa?

Oggi vediamo le conseguenze processuali di quando l’INPS, più volte sollecitata a dare la pensione, la corrisponde solo quando il cittadino, stanco, si è già rivolto al giudice.

Indice

L’INPS paga quando la causa è iniziata: il ricorso contro l’INPS

Quando un cittadino non riceve la prestazione previdenziale, può fare causa all’INPS.

E’ probabile che abbia già tentato tutte le strade, ad esempio il ricorso amministrativo in autotutela.

Ma magari non ha risolto nulla, perché l’INPS non risponde nemmeno.

A questo punto, quindi, si deve procedere contro l’INPS.

Il ricorso segue lo schema del ricorso di lavoro, davanti al giudice del lavoro, con le modalità del deposito del ricorso.

L’INPS paga quando la causa è iniziata: ricorso e notifica del decreto di fissazione udienza

Il cittadino che vuole fare causa all’INPS è costretto, quindi, a depositare una domanda giudiziale.

Il giudice fissa un’udienza e l’avvocato notifica all’INPS sia il ricorso sia il decreto che fissa l’udienza.

A partire da questo momento si instaura il contraddittorio con l’INPS.

L’INPS viene quindi a conoscenza della causa e si dovrà difendere.

Se l’INPS a questo punto paga?

Ma cosa succede se l’INPS o l’ente previdenziale in questione paga la prestazione dopo che la causa è iniziata?

Bene, la risposta dipende da quando paga.

Se paga dopo che ha ricevuto la notifica del ricorso e decreto, significa che paga troppo tardi e ne dovrà affrontare le conseguenze.

Infatti, in tal caso il giudice dovrà dichiarare la cessazione della materia del contendere, perché in fondo l’INPS è venuta incontro al cittadino.

Tuttavia, se i cittadino ricorrente non avesse fatto causa, sicuramente starebbe ancora attendendo la prestazione.

Il cittadino, quindi, ha affrontato le spese legali del ricorso, pagando l’avvocato.

L’INPS paga quando la causa è iniziata: un caso pratico

Ed è proprio la situazione affrontata dalla sentenza del Tribunale di Trani n. 2133/2024.

Qui, il cittadino aveva fatto causa contro l’INPS, in quanto l’ente non pagava la prestazione.

Ma durante la pendenza del processo, quindi dopo la notifica, l’INPS ha pagato.

Ha cioè pagato in un momento in cui non solo era stato depositato il ricorso, quindi il tribunale era al corrente della richiesta del cittadino, ma anche dopo che la richiesta del cittadino e il decreto con cui il giudice aveva fissato l’udienza erano stati inviati all’INPS.

E’ probabile che l’INPS, vedendosi recapitare la causa, abbia deciso che non poteva più procrastinare il pagamento del dovuto.

A questo punto, il giudice dichiara di non dover più decidere nulla, in quanto la prestazione è stata erogata, tuttavia condanna l’INPS a rimborsare le spese legali.

Infatti, senza quel ricorso, il cittadino non avrebbe avuto alcuna tutela, ma tuttavia anche se l’INPS si è ravveduta del suo comportamento sbagliato, ha pagato troppo tardi, quando ormai i costi della causa erano stati affrontati.

Chi ha dubbi sulla sua situazione di lavoro o previdenziale, può contattare l’avvocato del lavoro.

Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino il 6 novembre 2024

 

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