Oggi parliamo di testamento nullo e amministrazione di sostegno.
Prima definiremo i concetti e poi li analizziamo.
Che cos’è un testamento nullo?
Quando c’è un’amministrazione di sostegno il testamento è nullo automaticamente?
In parte abbiamo toccato l’argomento in questo contributo.
Indice
- Testamento nullo e amministrazione di sostegno: i concetti
- Testamento nullo e amministrazione: la relazione tra i due istituti
- Testamento nullo: la questione dell’incapacità di comprendere
- Testamento nullo e amministrazione di sostegno: le perizie
- Testamento e amministrazione
- Testamento nullo: quando chiedere aiuto all’avvocato
Testamento nullo e amministrazione di sostegno: i concetti
Testamento invalido o nullo
Il testamento è l’atto con cui uno dispone dei suoi beni (art. 587 c.c.).
Può essere nullo sia per motivi formali (ad es. manca la firma nel testamento olografo), sia per motivi sostanziali (incapacità).
Spesso i testamenti vengono impugnati nelle aule giudiziarie.
Si sostiene che il defunto non fosse capace di intendere e di volere.
In questo modo, sperando che il testamento venga dichiarato nullo, si spera anche di includere certi beni nell’eredità.
Non è sempre così, anzi.
Amministrazione di sostegno
L’amministrazione di sostegno è un istituto di protezione delle persone incapaci.
E’ un soggetto che viene nominato con decreto dal tribunale.
In questo modo, la persona amministrata può compiere, suo tramite, atti che altrimenti non potrebbe compiere.
Se il tribunale non menziona nel decreto il testamento, l’amministrato potrà farlo da solo.
Testamento nullo e amministrazione: la relazione tra i due istituti
Come si è detto, la relazione tra i due istituti è proprio questa.
Non è assolutamente detto che un soggetto “parzialmente incapace” e pertanto sottoposto ad amministrazione, non sia in grado di fare testamento.
Quindi, in sintesi, bisogna valutare bene prima di impugnare il testamento.
Anche se il soggetto è “assistito” da un amministratore, non significa che non sia capace di capire i suoi atti.
Testamento nullo: la questione dell’incapacità di comprendere
Uno dei principi fondamentali è che il testamento si può impugnare per incapacità.
Ma questo richiede una prova rigorosa.
Bisogna dimostrare, infatti, che la persona fosse incapace nel momento in cui faceva testamento.
Se aveva, invece, una incapacità permanente, la prova sarà più semplice.
Ma non è assolutamente detto che un soggetto sia inconsapevole, nonostante abbia una patologia mentale.
Testamento nullo e amministrazione di sostegno: le perizie
Una volta impugnato il testamento, il giudice potrebbe nominare un perito.
Questo perito ha il compito di stabilire se la persona, anche se è morta, fosse incapace al momento del testamento.
Quindi, essendo morta la persona, ci si baserà sui documenti medici.
Se la situazione è incerta, però, questo va a discapito di chi deve dare la prova dell’incapacità.
Contattare un avvocato consente di verificare meglio il concetto: dipende dal tipo di incapacità.
L’incapacità potrà essere temporanea o permanente.
Testamento e amministrazione
Prima di impugnare il testamento, quindi, è necessario fare apposite verifiche.
Non è scontato che la persona fosse incapace, specialmente se era sottoposta ad amministrazione.
In tal caso, semmai sarebbe l’opposto, in quanto l’amministrazione denota una parziale capacità.
Questa capacità esclude l’incapacità totale e rende la prova più complessa che nella tutela.
Nella tutela, abbiamo, invece, una incapacità pressoché totale.
La persona non comprende i suoi atti.
Testamento nullo: quando chiedere aiuto all’avvocato
Bisogna considerare molte variabili.
Se il patrimonio è piccolo, non è detto che convenga.
Tuttavia bisogna anche chiedersi se è giusto: infatti, il testamento non è un atto ripetibile.
Una volta annullato, si annulla anche la volontà del defunto.
E’ bene, quindi, chiedersi se conviene farlo.
Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino il 16 ottobre 2023