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Pignoramento del conto corrente: come recuperare il credito?

Il pignoramento del conto corrente del debitore è un ottimo sistema, mutuato dai rimedi francesi indiretti: in che cosa consiste il pignoramento, anzitutto?

Per pignoramento si intende il blocco o vincolo che viene posto su qualcosa, conti correnti, beni mobili, immobili, auto. Il pignoramento del conto rientra nel pignoramento presso terzi, chiamato in gergo PP3. Si tratta di un rimedio in cui il debito viene pagato da una terza persona che ha un debito verso il debitore. In pratica, non volendo il debitore pagare la somma di denaro, ci penserà il terzo (ad es. la banca su cui il debitore ha messo il denaro, oppure l’inps per le pensioni o il datore di lavoro del debitore per gli stipendi). In questo modo, con la collaborazione di una terza persona, si riesce ad ottenere il pagamento.

Nel momento in cui il terzo viene obbligato dal tribunale a pagare potrà trattenere la ritenuta d’acconto, se il creditore non autocertifica che quel credito non è soggetto a ritenuta. Questo è un aspetto importante, in quanto lo Stato recupera così le tasse, anche in questi pagamenti.

Bisogna anzitutto avere un titolo esecutivo, un atto notarile, una sentenza, un decreto ingiuntivo, qualunque atto che legittima la cosiddetta esecuzione forzata, cioè recuperare i crediti con la forza, in modo coattivo.

L’avvocato dovrà procedere anzitutto con atto di precetto, spesso confuso dai clienti per una lettera. L’atto di precetto è l’intimazione a pagare entro 10 giorni. Decorso questo tempo, si potrà procedere a vincolare il conto corrente del debitore. L’avvocato curerà tutti i passaggi e potrà anche farlo in patrocinio gratuito, per quei creditori particolarmente esposti a livello economico come le moglie che non vedono pagare gli assegni di mantenimento, i pensionati che non hanno reddito sufficiente.

L’avvocato potrà occuparsi della richiesta di patrocinio, poi si procederà al pignoramento a spese dello Stato.

In tutte queste situazioni non è ovviamente garantito che si troverà veramente del denaro su cui soddisfarsi, ma vale la pena tentare, perchè spesso il debitore dice di non avere niente e fa penare il creditore per mesi o per anni, quando in realtà tiene i soldi sul conto. Non è facile ovviamente sapere dove li tiene: si può verificare sulla base dei rapporti pregressi, vecchi pagamenti o bonifici o rivolgersi ad un investigatore privato serio che possa dare a pagamento le informazioni necessarie.

Si tratta, in quest’ultimo caso, di costi non recuperabili, in quanto non è tenuto nessuno a rivolgersi ad un investigatore, quindi nelle spese legali non sarà riconosciuto questo importo.

Il giudice, se vi è capienza del conto, assegnerà il denaro direttamente al creditore che sarà pagato dalla banca o dal datore di lavoro del debitore, liquidando anche le spese legali e gli onorari dell’avvocato che andranno in prededuzione o comunque dovranno essere pagati direttamente all’avvocato (se vi è richiesta di distrazione in udienza e la distrazione viene concessa).

Molti avvocati chiedono correttamente un acconto per partire con la procedura, in quanto vi sono varie spese tra cui marche da bollo e contributo unificato. Il cliente verrà poi rimborsato della cifra stabilita dal giudice che in alcuni casi può essere uguale a quanto l’avvocato ha chiesto, in altri casi potrebbe essere più bassa. Questo perchè vi sono cattive prassi in molti tribunali, nei quali i giudici riconoscono onorari bassi o minimi (non si sa perchè).

L’avvocato spiegherà in modo trasparente al cliente a quali costi va incontro, costi che sono sicuramente più bassi e più accettabili rispetto ad una lunga esecuzione immobiliare che comporta costi enormi e non sempre risultati certi.

Insomma, chiunque vanta un credito può riferirsi direttamente ad un avvocato a Torino o nella zona di riferimento, per procedere a recuperare il credito grazie all’aiuto e alla collaborazione di persone terze che hanno debiti verso quel debitore e quindi possono pagare direttamente al creditore quanto richiesto. Per sapere se conviene procedere e quando è sempre opportuno rivolgersi ad un avvocato esperto di recupero crediti e chiedere magari una veloce consulenza on line.

Importante è chiarire con l’avvocato esperto di recupero crediti se l’azione può avere un fondamento. Vi sono spesso casi di persone che agiscono e poi dopo anni scoprono che l’azione esecutiva non serviva a nulla perchè qualche creditore di grado antecedente assorbe tutti i soldi disponibili. La valutazione sul buon senso di intraprendere l’azione va fatta sempre prima e non dopo. L’avvocato deve essere sempre molto chiaro su questi aspetti e non far spendere inutilmente il cliente, perchè solo così si nutre il rapporto di fiducia tra il cliente e l’avvocato esperto in recupero crediti.

Aggiungiamo alcune annotazioni sulle tempistiche; purtroppo dipende molto dal giudice, in quanto alcuni giudici alla prima udienza scrivono già l’ordinanza di assegnazione, altri invece dispongono meri rinvii. Dipende molto anche dall’avvocato e dal suo operato, se stringe i tempi, se deposita già tutti i documenti telematicamente (ove possibile), oppure no. Dipende dal terzo pignorato se procede con la dichiarazione circa l’esistenza del credito oppure no.

In altri articoli parleremo di questo argomento, l’importante ora è fornire alcune indicazioni di base sul pignoramento presso terzi e sulla sua oggettiva utilità nel recupero credito.

Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino – STAFF ESECUZIONI – il 15 dicembre 2021

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