Questa miniguida su come cercare un avvocato a Torino viene messa a disposizione per chiarire al Cliente i suoi diritti e doveri. Ma soprattutto per evitare al potenziale utente di trovarsi in situazioni imbarazzanti o addirittura di essere vittima di illeciti professionali. Ricordiamo fin da subito che l’avvocato risponde di cattiva gestione soprattutto se manifesta un comportamento generalmente trasandato e poco diligente.
Già la ricerca su internet di un avvocato a Torino può presentare diverse problematiche. Se si cerca un avvocato del lavoro a Torino, un avvocato immobiliarista, un avvocato per separazione o divorzio o per qualunque altro tipo di consulenza o attività, è necessario aver presente che la regola fondamentale è la trasparenza del dominio: per dominio si intende il nome che compare nell’espressione “www.dominio.it/com” che si trova nella striscia da collocare nella casella di ricerca del motore di ricerca utilizzato. E’ buona regola che compaia, in quella striscia, il nome e cognome dell’avvocato. Può comparire anche l’espressione “studio legale”, ma è necessario sia associata ad un nome preciso, in modo che si possa individuare correttamente l’avvocato che sarà responsabile della pratica o che ci potrà seguire direttamente o mediante collaboratori. Diffidare delle espressioni www.avvocato … con aggiunta di varie materie, ma in assenza di nomi e cognomi e identità precise, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di landing page, cioè pagine costruite unicamente per attirare l’attenzione, all’interno delle quali si trovano poi nomi di avvocati precisi o rimandi ad altri siti. In casi come questo siamo in presenza di tecniche di costruzione di siti che non sono trasparenti, in quanto finalizzate solo a catturare l’attenzione o a fornire un numero verde. Tenete conto che oggigiorno le tecniche di segreteria virtuale mettono a disposizione di qualunque ufficio strumenti per rispondere a quantità indefinite di chiamate e richieste di consulenza, mediante call center situati in città diverse. Si tratta però del colmo della spersonalizzazione del rapporto tra cittadino e avvocato. Il cliente ha, invece, bisogno di un rapporto personale con il suo avvocato. In passato la ricerca era basata sulla fiducia del passaparola, ma oggi internet è il principale strumento di diffusione delle informazioni.
Un altro elemento da considerare, non necessariamente negativo, ma da considerare, è lo studio legale che si fa pubblicità a pagamento. Lungi dall’essere una pratica poco utilizzata, tuttavia i primi tre annunci su google, durante una ricerca, corrispondono ad annunci pubblicitari. Anche in questo caso, forse inconsciamente, il cliente tende a saltare questi annunci, perchè si sa che l’annuncio pubblicitario crea diffidenza già di per sè. In effetti, non è detto che dietro al sito si nasconda un avvocato incapace, tuttavia la ricerca di clienti a pagamento è certamente una scorciatoia per chi vuole proporre servizi ad un livello tecnologico avanzato.
Non cercare, quindi, un avvocato a Torino facendo riferimento a questo genere di annunci si può rivelare il migliore consiglio. Meglio, invece, contattare studi che abbiano un background, una sostanza nel merito, capaci di fornire un apporto dottrinale e di conoscenza giuridica che va oltre il mero accaparramento di clientela.
L’avvocato deve poi informare il cliente di molti aspetti della vertenza, ad esempio della possibilità di ricorrere a procedure conciliative, deve fornire un preventivo su richiesta e deve anche predisporre una adeguata informazione sui rischi di causa. Inoltre, l’avvocato deve informare del patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti.
La ricerca di un avvocato on line non dovrebbe prescindere dalle specializzazioni, ma anche qui vanno fatti distinguo. Spesso i grandi studi legali – law firm – che sono una realtà diffusissima all’estero e nel mondo anglosassone, in particolare, ma poco diffusi in Italia, forniscono un rapporto cliente-legale abbastanza frammentario. In effetti, il rapporto di difesa si instaura con un solo avvocato dello studio, seppure con l’interfaccia della law firm, tuttavia attenzione anche qui ad evitare una eccessiva spersonalizzazione e costi elevati. Chi intende essere seguito di persona è meglio si rivolga agli studi piccoli, con piccolo organico, ma molto più capillari e vicini al territorio. Il grande studio legale solitamente si avvale di strutture di rappresentanza costose, che mirano a far colpo su aziende grosse, ma è difficile riesca a fornire una consulenza specificamente incentrata sulle esigenze del cliente.
In definitiva, la ricerca di un avvocato a Torino fatta su internet deve seguire regole rigorose, in primo luogo perchè internet è un calderone immenso di informazioni di tutti i tipi e comprende anche molte fake news. Si tratta di uno strumento eccezionale per chi non ha un avvocato di fiducia a Torino o chi non ha mai avuto bisogno di un avvocato, ma improvvisamente si trova ad averne. E’ possibile trovare avvocati su internet, per consulenze di vario tipo. Tuttavia, si sconsigliano ancora tutte le piattaforme generiche o che utilizzano nomi generici o espressioni prive di identità del tipo “cercaunavvocato”, oppure “iltuoavvocato”, “l’avvocatoperte”. Si tratta di piattaforme outlet, nelle quali gli stessi avvocati si iscrivono per accaparrarsi clientela in modo facile, oppure situazioni in cui l’avvocato stesso viene truffato con la falsa aspettativa di farsi una clientela ed è costretto a pagare veri e propri truffatori di professione, che inscenano una fornitura di clienti illegale e irreale.
I doveri deontologici dell’avvocato impongono il divieto di accaparramento di clientela, sicché è necessario avere con il proprio avvocato, sia esso avvocato del lavoro a Torino, oppure avvocato immobiliarista o avvocato per la separazione, un rapporto personale e diretto. La piattaforma di internet può certamente servire, ma è necessario andare oltre.
Per ogni dubbio o chiarimento, puoi contattare lo studio Duchemino, che fornirà risposte per ogni tipo di consulenza legale.
Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino il 12 giugno 2020