Spesso gli avvocati immobiliaristi si trovano di fronte a tale situazione: l’amministratore condominiale chiede al condomino di pagare le spese previste dal bilancio preventivo. Quando tale bilancio ha valore e fino a quando? La risposta viene dalla giurisprudenza: una sentenza del 2016, la Corte di cassazione civile, sez. II, 4 febbraio 2016, n. 2242, ci aiuta a comprendere che valore ha il bilancio preventivo, cioè il bilancio con la previsione di spesa condominiale per l’anno in corso.
Una volta approvato, infatti, esso è valido ed efficace. L’amministratore può esigere il pagamento delle rate dai singoli condomini fino a quando e a meno che non sia stato approvato il consuntivo.
In effetti, ragionando diversamente, il condominio potrebbe risultare paralizzato. E quindi, facendo riferimento alla sentenza citata:
Nel caso di specie il Condominio agì legittimamente con la richiesta di decreto ingiuntivo in forza della delibera di approvazione del bilancio preventivo, a cui seguì, nel corso del giudizio, anche la delibera di approvazione del bilancio consuntivo. Entrambe le delibere peraltro non furono impugnate dall’attuale ricorrente, come correttamente rilevato dalla sentenza impugnata che pertanto deve trovare conferma anche sotto questo secondo profilo. Qui occorre rilevare che, al fine di consentire la necessaria gestione del condominio, che altrimenti sarebbe paralizzata, è legittima la riscossione da parte dell’amministratore dei contributi condominiali sulla base del bilancio preventivo regolarmente approvato sino a quando questo non sia stato sostituito dal bilancio consuntivo (Cass. 24299/2008; 21650/2013).
Articolo redatto a Torino da Studio Duchemino il 21 giugno 2018